Udite udite! Si aprono le iscrizioni ai corsi di lingua giapponese Takamori! Per il prossimo anno verranno proposti due corsi:
CORSO PRINCIPIANTI ASSOLUTI: inizio martedì 17 ottobre 2017, ore 20-22, Mediateca di San Lazzaro;
CORSO FALSO PRINCIPIANTE: inizio mercoledì 18 ottobre 2017, ore 20-22, Mediateca di San Lazzaro.
Come sempre le classi saranno a numero chiuso. Invitiamo tutti gli interessati a contattarci al nostro indirizzo di posta elettronica sin da adesso! Per ulteriori informazioni e iscrizioni: info@takamori.it
Ciao a tutti, benvenuti a un altra recensione di una serie tv di produzione nipponica! Anche questa volta ci buttiamo su una serie originale Netflix intitolata “Samurai Gourmet”. In questi 12 episodi, della durata di appena 20 minuti circa, entriamo nel mondo di un “Salary-man” alle prese con un grosso cambiamento nella propria vita: la pensione. Infatti Kasumi rappresenta il classico uomo giapponese che, lavorando per tutta la vita nella stessa azienda, si ritrova “schiavo” della stessa routine per oltre 30 anni. Da questi presupposti prendono vita i dubbi e le insicurezze che Kasumi si trova ad affrontare una volta raggiunta la pensione e messosi a confronto con se stesso e il tempo libero che si ritrova a disposizione.
Superate le prime insicurezze il nostro protagonista riscopre i piaceri della vita tralasciati negli anni di lavoro, attraverso un percorso culinario che lo porterà al ricordo di piacevoli momenti dell’infanzia e del proprio passato. Anche questa serie tv ci permette di approfondire la nostra conoscenza del mondo culinario giapponese, anche se in modo spesso bizzarro. Infatti Kasumi verra “aiutato” nel suo percorso di riscoperta personale da un immaginario samurai di altri tempi che lo guiderà nell’ affrontare situazioni imbarazzanti e momenti di difficoltà.
Consiglio caldamente questa serie tv a chiunque sia interessato ad approfondire la propria conoscenza del mondo nipponico, soprattuto se interessati alla sfera culinaria. Fatevi condurre in questo fantastico mondo fatto di scoperte e di maturazione dall’atipico e stravagante “Samurai moderno”.
Le collaborazioni musicali, si sa, nascono da incontri. Incontri spesso fortuiti che si trasformano sovente in profonda empatia e voglia di condividere emozioni ed esperienze. Il 2017 è un anno molto fortunato per Takamori perché ha avuto la possibilità di intrecciare rapporti molto proficui con realtà molto importanti nell’ambito della musica classica e contemporanea. Dopo aver prodotto a maggio, un’opera in collaborazione con il Teatro Comunale di Bologna, un altro piccolo sogno si è realizzato grazie alla collaborazione interculturale a luglio tra due bravissimi artisti: Marco Santini, noto violinista e compositore contemporaneo di Osimo e il talentuoso soprano Yasuko Arimitsu che da molti anni si esibisce in Italia e all’estero!
Il 23 luglio presso il teatro Kanon Hall di Kagoshima i due si sono esibiti in un concerto che li ha visti intrecciare le proprie anime passando in rassegna brani del repertorio classico (Handel, Giordani, Rossini, Pergolesi, Caccini), contemporaneo (con brani mozzafiato composti dallo stesso Marco Santini) e giapponese (Taki,Kentaro, Okano Teichi e altri). L’audience che ha letteralmente invaso il teatro è stata trasportata per ben due ore dalla magia creata dai due artisti che si sono riproposti di collaborare anche in futuro per confezionare nuove avventure musicali in territorio italiano! Dal concerto, vi proponiamo alcune clip registrate dai nostri cameramen!
Per chi volesse conoscere meglio l’opera di Marco, può consultare questo link dove lui presenta il suo primo album!
Ed eccoci di nuovo in Giappone nel 2017! Come ormai nostra tradizione da ben otto anni, agosto ci vede protagonisti con i nostri ragazzi a zonzo per le città del Sol Levante! E’ sempre emozionante osservare e captare le reazioni di chi sognava di intraprendere questo viaggio da sempre. Soprattutto è bello costruire l’aspettativa del viaggio insieme, parlandone a lezione, incontrandoci, scambiando idee e raccontando il Giappone attraverso l’esperienza di chi ci è già passato. Di chi lo ha visto in precedenza. Di chi lo ama da sempre. Un paese che cambia a velocità impressionante, sempre stimolante, sempre nuovo per certi versi. Mai scontato. Ecco perché ogni viaggio è diverso. Ha una propria storia, un’alchimia differente. Per la nostra associazione, il viaggio è nato quasi per gioco. Per la voglia di condividere insieme una cultura e una latitudine geografica che ai tempi non conoscevano ancora il successo turistico e mediatico che di recente ha letteralmente travolto il paese. Di certo, Takamori ha accompagnato in Giappone qualche centinaio di studenti e appassionati che hanno portato a casa il loro personale ricordo di questo arcipelago. E alcuni di questi sono poi tornati di nuovo a visitarlo insieme ai propri cari. Alcuni addirittura sono rimasti a viverci costruendo un proprio percorso di crescita lavorativa e personale. Chissà quali novità ci riserva questa nuova avventura? Da come è partito il viaggio pare che tutti i nuovi protagonisti si stiano divertendo alla grande! Chissà che anche questo 2017 non sia l’inizio per alcuni dei nostri ragazzi di un altro lungo e affascinante viaggio verso nuovi orizzonti?…(to be continued)
Il 13 marzo del 2015, gli 宇宙コンビニ (Uchuu Conbini) si sono esibiti live per l’ultima volta a Kyoto, la loro città natale: dopo due mini album in tre anni di attività, il trio aveva già annunicato lo scioglimento, proprio quando anche in occidente molti iniziavano ad accorgersi della loro musica. Il chitarrista e principale compositore, Daijiro Nakagawa, si riaffaccia sul panorama musicale solo a dicembre dell’anno successivo, al timone di un nuovo progetto solista, Jyocho, riprendendo esattamente da dove aveva lasciato l’anno prima. Jyocho non è altro che il successore spirituale di Uchuu Conbini.
Daijiro ripropone molti elementi a cui aveva abituato i suoi ascoltatori – su tutti, composizioni intricate, metriche dispari e la tenera voce femminile: il collegamento con il suo vecchio progetto è lampante. Lampante proprio come il talento cristallino dell’artista giapponese. Basta riprodurre dalla prima traccia ‘A Prayer in Vain‘ (祈りでは届かない距離), il suo album di debutto, per capire fin dal primissimo secondo che Daijiro Nakagawa non è un chitarrista normale.In quella traccia, Family, sono incapsulate in meno di venti secondi le novità sostanziali del progetto. La prima è l’utilizzo del flauto che, giocando coi riff di chitarra lungo la durata dell’intero album, rende l’intera atmosfera eterea; anche la batteria interagisce in modo splendido con la chitarra non limitandosi a scandire i tempi (per lo più dispari), ma inserendosi in modo imprevedibile all’interno dei suoi fraseggi. Questi sono i due elementi che differenziano fin da subito la nuova produzione post-Uchuu Conbini. Nell’album vi sono anche tracce in cui l’influenza J-pop dilaga, come nella folkeggiante 安い命 (yasui inochi) o la ballad che chiude l’album, 365; 太陽とくらしてきた (taiyou to kurashite kita), primo singolo dell’album, è forse quella più impressionante dal punto di vista musicale, in cui tutti i musicisti che accompagnano Daijiro (che si intravedono solo nel video ufficiale) danno sfoggio della loro tecnica, cantante compresa.
E’ un progetto che, di primo acchito, colpisce per la tecnica dei suoi musicisti e per la pulizia della performance. Dopo i primi ascolti è evidente che non si tratta mai di tecnicismi fine a se stessi, anzi è un progetto math pop denso ma scorrevole, che non manca mai di essere anche orecchiabile. L’esordio solista del chitarrista e compositore mastermind Daijiro Nakagawa lo catapulta tra le figure di risalto del math rock, anche fuori dai confini giapponesi, e il suo secondo album appena annunciato e in uscita a settembre uno dei progetti dell’anno da tenere d’occhio.
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