12 Dicembre 2017 | Film e Serie TV
Ciao a tutti e ben ritrovati nella nostra rubrica dedicata alle serie tv giapponesi! Stavolta andremo a parlare di un dorama del catalogo di viki.com e distribuito da Fuji TV, dal titolo Ghostwriter. La storia ruota attorno a due donne: Tōno Risa, la regina indiscussa della letteratura e Kawahara Yuki, una giovane scrittrice che, pur avendo grande talento, non ha avuto ancora modo di esordire.
Dopo numerosi concorsi falliti, Yuki decide di portare di persona uno dei suoi lavori proprio alla casa editrice della nota romanziera, ed è proprio lì che le verrà chiesto di diventare la sua assistente. Risa infatti, è in un periodo di blocco; non riesce a trovare l’ispirazione e i suoi fan continuano a criticare i suoi ultimi lavori, perciò nel momento in cui le capita sotto gli occhi una bozza della giovane ne approfitta pubblicando l’articolo con il nome di Tōno Risa. Il pubblico è in visibilio, quello che sembrava essere l’inesorabile declino di un’autrice ormai è solo un lontano ricordo, ma cosa ne sarà di Yuki? Sarà destinata a rimanere un’ombra e si accontenterà di vedersi soffiare tutto il merito?
Ghostwriter è una fiction che fa riflettere. I personaggi che ci vengono presentati devono affrontare loro stessi e le loro responsabilità: dalla sete di fama di Risa all’indipendenza di Yuki, ognuno di loro compirà delle scelte, più o meno rilevanti ai fini della trama, che li porteranno ad evolversi nel corso della serie. Un secondo punto a favore è sicuramente la scenografia calzante, ne è un esempio lo studio dove Risa e la sua segretaria Taura lavorano, arredato in modo freddo ed elegante è come se volesse riflettere la personalità che l’autrice si è costruita nel corso degli anni; mentre dall’altra parte abbiamo un appartamento umile e accogliente, casa di una Yuki remissiva. Tutto questo viene accompagnato da una colonna sonora quasi tagliente che aiuta a creare la giusta atmosfera durante le puntate che piano piano si fanno sempre più avvincenti. Sperando di avervi incuriosito almeno un po’ nel guardarla, vi saluto e vi do appuntamento al prossimo dorama!
Buona visione a tutti!
(Andrea Mularoni)
7 Dicembre 2017 | Cibo, News
Salve a tutti i cultori del Sol Levante che ci seguono e ben tornati!
Con questo nuovo articolo, che poi ha più l’aria di essere una recensione, volevamo addizionare una nuova rubrica a quelli che, almeno di solito, sono i nostri “ritrovi” sul tema “Giappone e dintorni”. Quest’oggi volevamo proporre, per l’appunto, un’opinione su un ristorante giapponese da poco aperto in quel di Bologna e che io ad altri colleghi tirocinanti abbiamo personalmente sperimentato e, devo dire, anche apprezzato.
Con la stessa cercheremo dunque di invogliare i nostri followers a condividere le proprie opinioni concernenti esperienze personali sulle varie abitudini culinarie giapponesi che hanno potuto apprezzare e sperimentare. Andando al punto centrale dell’articolo, vedremo oggi più da vicino il ristorante Raku (楽), situato in Via Milazzo (BO), che prepara piatti tipicamente giapponesi sia da asporto sia da gustare in loco e che offre un piccolo ma accogliente spazio entro il quale si può provare nuovi ingredienti e nuove combinazioni nella più totale tranquillità.
Possiamo trovare molti piatti tipici e tradizionali, che spaziano dai più “umili” come i brodi, caldi e piacevoli specialmente nelle fredde giornate autunnali, ma anche porzioni più sfiziose come ad esempio i famosissimi takoyaki (蛸焼), ovvero le gustose polpette di polpo, o ancora gustosi “set” di onigiri (お握り) e hosomaki (細巻); considerando che ogni singola portata viene preparata a mano e sul momento da una cuoca puramente giapponese, direi che la curiosità (e chissà, forse anche lo stesso appetito) non può che spingervi a darci un’occhiata… o meglio, a darci un morso!
Il luogo si presenta molto piccolo, ma credo fermamente che sia proprio questo uno dei suoi punti di forza, dato che l’atmosfera di intimità che si respira ci permette di poterci sedere e di prendere le distanze, seppur per una mezz’oretta, da quelli che sono i vari impegni giornalieri, magari mentre viziamo il nostro palato con gusti ed ingredienti mai provati prima o, perché no, forse scegliendo di coccolarci con un buon brodo di carne che ci riscalda la giornata. Infine parlerò del servizio, che ho trovato efficiente ma soprattutto rilassante e accomodante. Come ho già detto prima, l’ambiente di calma e gentilezza che si viene a creare anche grazie a chi ci lavora riuscirebbe a mettere a proprio agio chiunque, facendo sentire così il cliente come a casa e mai fuori posto.
E voi, che piatti preferite della cucina nipponica? Piatti caldi ed avvolgenti, o sfiziosi e ricchi? Quali abitudini culinarie giapponesi vi colpiscono in particolare?Se ancora non avete un’idea ben precisa in testa, o se solamente sentite di voler esplorare più nel profondo questo mondo, vi consiglio di buttarvi e provare posti sempre nuovi e riscontri sempre diversi e, se proprio non sapete d dove cominciare… che ne dite di fare un salto a Bologna e di vedere cosa ne pensate voi dell’accogliente ed informale ristorante Raku?
Spero che seguiate il ostro consiglio e che, come me, torniate a casa (o a lavoro) con la pancia piena ed una piacevole esperienza culinaria in più. Con questo nuovo “tuffo” in quella che potrebbe diventare un’ulteriore categoria nel nostro sito, e che potrebbe darci spunti nuovi su un’altra sfaccettatura del già tanto variegato Giappone!
(Recensione di Simone Cozza).
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