Murakami Haruki – 1Q84

Autore: Murakami Haruki

Titolo originale: いちきゅうはちよん

Prima pubblicazione: 2009

Edizione: 2011

Editore: Einaudi

Traduzione: Giorgio Amitrano

Pagine: 1113

1Q84 è una delle opere più particolari scritte dal popolare autore giapponese Murakami Haruki. Il libro è diviso in tre volumi che lo suddividono temporalmente: i primi due coprono il periodo tra aprile e settembre e, invece, il terzo va da ottobre a dicembre.

Come molte altre opere di Murakami Haruki, il libro porta avanti due storie in parallelo che alla fine si ricongiungono in una sola.

La storia è ambientata a Tokyo, nel 1984 e i protagonisti sono una ragazza con un nome stravagante: Aomame, letteralmente “fagiolo verde”, che di professione fa l’assassina e un giovane scrittore di nome Tengo. Il libro inizia con Aomame bloccata in taxi. L’autista le suggerisce di uscire dalla tangenziale utilizzando una scala di emergenza. Ma aggiunge: «Non si lasci ingannare dalle apparenze. La realtà è sempre una sola», nonostante questo, Aomame scenderà nel tunnel sotterraneo.

Negli stessi giorni Tengo, uno scrittore, riceve uno strano incarico: un editor gli chiede di riscrivere il romanzo di una diciassettenne così da candidarlo a un premio letterario. Ma “la crisalide d’aria” è un romanzo fantastico tanto ricco di immaginazione quanto inquietante: la descrizione della realtà parallela alla nostra e di piccole creature che si nascondono nel corpo umano come parassiti turbano profondamente Tengo.

Intanto Aomame osserva perplessa il mondo che la circonda, finché un giorno non vede comparire in cielo una seconda luna e sospetta di essere l’unica persona in grado di attraversare la sottile barriera che divide il 1984 dal 1Q84, la dimensione in cui Aomame è entrata dal tunnel della tangenziale, ma capisce anche un’altra cosa: che quella barriera sta per infrangersi.

Il romanzo ha uno strano finale che, in un certo senso, ricongiunge Aomame, che ha portato a termine il suo incarico ed è riuscita a tornare nel 1984, con il suo amore.

La storia descritta in 1Q84 è piena di tensione, le descrizioni sono talmente vivide da risultare a tratti inquietanti; è una storia appassionante e “strana”: è ambientata nel mondo reale del 1984, ma si entra in un’altra dimensione in cui succedono avvenimenti sovrannaturali. Tuttavia, non si può definire 1Q84 un romanzo fantasy.

—recensione di Marta Bonfiglio

Torniamo al cinema con: Hyakuen no koi (2014)

Per il tanto atteso ritorno al cinema vi proponiamo Hyakuen no Koi, un film romantico del 2014 diretto da Take Masaharu.

La trentaduenne Ichiko vive coi suoi genitori e trascorre le sue giornate in una pallida indolenza. A seguito del divorzio anche sua sorella maggiore, Fumiko, torna ad abitare nella casa dei genitori col figlio, ma la convivenza fra le due sorelle è dura e finisce presto a causa di un’animata discussione che spinge la minore a lasciare quella casa una volta per tutte.

Per mantenersi, perciò, Ichiko inizia a fare il turno di notte in uno ‘hyaku en shoppu’, un negozio ‘tutto a un euro’, insieme a squallidi colleghi e strambi senzatetto. Inizia, inoltre, ad affezionarsi al pugile Yuji Kano che si allena in una palestra nelle vicinanze davanti alla quale Ichiko passa regolarmente per tornare a casa. A poco a poco la giovane si innamora e finisce per trovare la sua passione nel mondo del pugilato.

La pellicola è stata selezionata per rappresentare il Giappone nella categoria di ‘miglior film straniero’ alla 88esima edizione degli Oscar. Fra i numerosi premi ricordiamo quello per miglior film ai Japanese Professional Movie Awards e quello per migliore attrice e migliore sceneggiatura agli Awards of the Japanese Academy.

Come molte altre persone Ichiko scopre tardi la sua passione e difficilmente riuscirà a conseguire grandi obiettivi ma trova, nel ring, il campo di battaglia per la sua rivincita contro la vita.

Non perdete l’occasione di vedere rappresentato sul grande schermo uno spaccato della società giapponese.

Potete guardare il nostro video cliccando qui.

Vi aspettiamo il 13 luglio alle ore 21 con la prima proiezione della nuova rassegna al Cinema Rialto; per acquistare il biglietto basta cliccare qui.

JFS torna al cinema, ecco il link per acquistare il biglietto!

Siamo lieti di annunciarvi il nostro ritorno al cinema con il film 100 Yen Love.

La proiezione si terrà martedì 13 luglio alle ore 21.00 al cinema Rialto in via Rialto 19 (Bologna). Il costo del biglietto è di soli 5 euro.

I posti in sala saranno distanziati in rispetto delle norme covid, vi consigliamo quindi di affrettarvi ad acquistare il biglietto cliccando qui.

Ci vediamo in sala, vi aspettiamo numerosi!

FEFF 2021: la vittoria di due film giapponesi!

Il FEFF, ovvero Far East Film Festival, si è tenuto anche in questo anno particolare a Udine concludendosi in data 2 luglio. A differenza delle versioni precedenti, quest’anno era possibile partecipare sia in presenza che da remoto ottenendo un pubblico di ben 25000 spettatori totali. 

Questa ventitreesima edizione era stata presentata come l’edizione di tutti quelli che, nello sport e nella vita, “provano a vincere”. Quelli che cadono, si rialzano, vanno avanti, così come ha fatto il FEFF nonostante le varie restrizioni dovute alla pandemia.

 

La giuria popolare degli spettatori ha decretato la vittoria del Giappone, premiando con il Gelso d’Oro il meraviglioso melò Midnight Swan di Uchida Eiji e con il Gelso d’Argento l’irresistibile commediaYou’re Not Normal, Either! di Maeda Koji. Un grande successo per il cinema giapponese che ha conquistato, qui in Italia, migliaia di persone.

 

Ora non resta altro che scoprire se al FEFF24, che si terrà dal 22 al 30 aprile 2022, il Giappone riscuoterà un’altra vittoria conquistando tutti gli spettatori!

Radiance (2017)

Titolo: Radiance

Titolo originale: 光

Regista: Kawase Naomi

Uscita al cinema: 27 maggio 2017

Durata: 102 minuti

 

La Trama

Il cinema è un mezzo di comunicazione molto potente, che permette di vivere esperienze di altre persone, entrando in contatto con queste e creando un legame tramite un fascio di luce proiettato. Misako, la protagonista, con il suo lavoro di narratrice di film per non vedenti cerca di rendere accessibile questo scambio di emozioni a chi questa luce purtroppo non lo vede. Tuttavia tra il suo pubblico incontrerà una figura molto schietta di nome Nakamori, un fotografo che ha dovuto interrompere la sua carriera a causa di una progressiva cecità. Egli la accusa con modi scortesi di imporre le emozioni trasmesse nel lungometraggio non lasciando spazio all’immaginazione. Nasce quindi un confronto tra i due che li porterà a relazionarsi per lungo tempo. Un confronto tra un uomo che ha perso la speranza e una donna che nel minimo raggio di luce trova emozioni e voglia di continuare per la propria strada.

 

Luci e prospettiva

Già dai primi momenti il film mostra come le sensazioni provate da una persona tramite i propri sensi non siano banali. Nakamori comprende bene questa visione poiché ha sempre dato un’importanza speciale alla sensazione che la luce gli ha donato nel corso della sua carriera. Per questo non riesce ad accettare la sua condizione e trova fastidiosi gli eccessi di Misako nel rappresentare ciò che appare su schermo. Questo scontro tra due prospettive diametralmente opposte crea un interessante legame tra i due personaggi che scopriranno di essere accomunati da molte più cose di quanto potessero immaginare.

 

L’occhio cinematografico

Un elemento peculiare dell’opera è che la regista da una estrema importanza all’elemento visivo, che avvolge gli eventi e i dialoghi tra i personaggi. Questa forte componente visiva aiuta nella comprensione delle vicende e accompagna lo spettatore facendogli comprendere al meglio i sentimenti e le sensazioni dei protagonisti.

 

— recensione di Massimo Magnoni