Uchida Tomu Parte 1 || Akushon! – I registi di JFS


Bentrovati! Questa è Akushon! La rubrica di Associazione Takamori sui registi giapponesi. Oggi vi parliamo di Uchida Tomu.

Uchida Tomu nasce a Okayama City, Giappone, 1898. Nel 1920 si unisce alla neonata Taisho Katsuei di Yokohama, dove lavora come assistente del regista Thomas Kurihara. In seguito, è diventato anche attore ed è apparso in diversi film, tra cui il ruolo principale in Comedy: The Shooting of New Year’s Day. Nel 1922 passato alla Makino Educational Films, ha debuttato alla regia co-dirigendo Officer Kosai. In seguito, però, si unì a una compagnia di attori itineranti e iniziò una vita di vagabondaggio, vivendo ad Asakusa e in altri luoghi come attore itinerante e lavoratore manuale. Questa esperienza ha influenzato notevolmente il suo stile. Nel 1926 si unisce agli studi Nikkatsu Kyoto Daishogun. Nel 1927 promosso a regista, ha girato soprattutto commedie. Nel 1929 ha girato La bambola vivente con Isamu Kosugi nel ruolo di protagonista. Nel 1932 si è unito alla appena creata New Film Company, che è diventata indipendente dalla Nikkatsu, ma è stata sciolta poco dopo. Nel 1936 trasferito agli studi Nikkatsu Tamagawa. Il suo primo film al ritorno alla Nikkatsu fu Il teatro della vita. È stato il primo film di Uchida in formato talkie. In seguito produrrà film come Endless Advancement e Soil.

Nel 1941, dopo aver lasciato la Nikkatsu a causa di un disaccordo con le politiche della società e del fallimento nella creazione di una nuova società, Uchida si è recato in Manciuria e si è unito alla Manchurian Film Society. Dopo la sconfitta del Giappone durante la seconda guerra mondiale, l’Unione Sovietica invase Changchun. Nel 1946, l’Unione Sovietica si ritirò da Changchun in aprile, dopodiché l’Esercito Popolare di Liberazione liberò Changchun. Con l’intensificarsi della guerra civile, la metà dei giapponesi scelse di tornare in patria in quel periodo, ma Uchida scelse di rimanere in Cina e partecipò alla creazione della Dongbei Film Corporation. Tornerà in Giappone e dopo nel 1955 sarà alla regia di Blood of Fuji. Da quel momento in poi, ha prodotto importanti film d’epoca come Daibosatsu Touge (Il grande passo del Bodhisattva) e la serie di Miyamoto Musashi, pur continuando a produrre film che illuminavano in modo acuto le vulnerabilità della società moderna, come The Festival of Forest and Lake, che trattava la questione degli Ainu, e Hunger Straits, un film di suspense basato sul romanzo di Ben Mizukami che rappresentava la questione Buraku al centro del film. Ebbe un collasso ed fu ricoverato in ospedale mentre si trovava sul set di Serious Game, un film extra su Musashi Miyamoto. Si è ripreso e ha continuato a filmare. Nel 1970, 7 agosto, muore a 72 anni.

Se volete approfondire meglio la filmografia di Uchida Tomu continuate a seguirci per scoprire di più sulle opere menzionate nel video di oggi. A presto!

Mega Shinnosuke || Recensione

Tra gli artisti emergenti del panorama indipendente giapponese Mega Shinnosuke rappresenta sicuramente una costante certezza di un continuo rinnovamento musicale.
Scrive, compone e arrangia da solo le proprie produzioni e ciò lo rende fra i più giovani one man band giapponesi che hanno trovato il loro piccolo spazio nella scena indipendente internazionale nonostante la presenza di una spessa barriera linguistica.
Cresciuto a Fukuoka, si trasferisce a Tokyo nel 2019 dove inizia a produrre e pubblicare le sue prime canzoni.

Tra le prime produzioni che hanno raggiunto una rilevanza internazionale troviamo Asumo Konoyoha Mawarukara (明日もこの世は回るから) del 2019.


Traccia dalla spensieratezza di un primo periodo universitario che racchiude sonorità rock ricche di riff ispirati puramente alla scena j-rock classica.

Nel 2020 esce Cutie Girl seguita da un video musicale estremamente curato nel quale si denota un livello di successo per l’artista sempre maggiore.


E successivamente una delle tracce meglio riuscite, Japan del 2020.


Il costante rinnovamento e i continui cambi di stile fanno di Mega Shinnosuke uno degli artisti emergenti più interessanti.
Immerso nel R&B, J-Rock, Hip Hop, e neo-soul, rivela influenze sempre nuovo ad ogni ascolto portando i più attenti a tentare di scoprirne sempre di nuove.

Recensione di Stefano Andronico