Autore: Matsumoto Seichō
Titolo originale: Suna no utsuwa
Editore: Mondadori
Collana: Oscar Absolute
Traduzione: Mario Morelli
Edizione: 2018
Pagine: 180
Matsumoto Seichō, scrittore e giornalista giapponese, ha esordito negli anni ’40 del Novecento. È stato un autore molto prolifico e prima della sua morte, avvenuta nel 1992, le sue pubblicazioni ammontavano a più di 400, tra romanzi e racconti. Il suo contributo è stato importante per la rinascita del genere della detective fiction nel Giappone del secondo dopoguerra. Ha ricevuto vari premi letterari, tra cui il premio Akutagawa nel 1953 per 或る「小倉日記」伝 (aru ‘kokura nikki’ den). È comune nei suoi romanzi la denuncia della corruzione politica e dei problemi sociali giapponesi. In Italia, oltre a “Come sabbia tra le dita” sono state tradotte altre tree opere, “Tokyo Express” (点と線, ten to sen), “Il palazzo dei matrimoni” (黒い空, kuroi sora) e “La ragazza del Kyūshū” (霧の旗, kiri no hata).
“Come sabbia tra le dita” (砂の器, suna no utsuwa) è stato pubblicato in Giappone nel 1961. Del romanzo esistono vari adattamenti televisivi e cinematografici, prodotti tra il 1974 ed il 2019. Per la produzione del primo adattamento cinematografico, nel 1974, Matsumoto Seichō ha collaborato col regista Nomura Yoshitarō, il quale si è occupato della regia di ben otto film adattati dai libri di Matsumoto.
Il romanzo è ambientato a Tokyo ed inizia col ritrovamento di un cadavere sui binari della stazione di Kamata, alle tre del mattino del 12 maggio 1961. La vittima, un uomo sulla cinquantina morto per strangolamento, ha il volto sfigurato ed è priva di documenti o altro che possano ricollegare alla sua identità. Ad occuparsi del caso è l’ispettore Imanishi Eitarō, coadiuvato dall’ispettore del commissariato di Kamata, Yoshimura Hiroshi. L’unico indizio che hanno è una conversazione tra la vittima ed un uomo sulla trentina dall’identità ignota, avvenuta in un locale la sera prima dell’omicidio. Stando a quanto riportato dal personale e dai clienti del bar, i due parlavano con l’accento della regione di Tōhoku, situata a nord di Tokyo, e avevano menzionato la parola “kameda“. Partendo da queste vaghe informazioni, Imanishi viaggerà in lungo e in largo per il Giappone nella speranza di riuscire a ricostruire i fatti accaduti quella notte, che hanno portato la vittima senza nome ad essere così brutalmente assassinata.
“Come sabbia tra le dita” tiene il lettore incollato alle pagine mentre segue i ragionamenti e la logica dell’ispettore Imanishi il quale, grazie al suo brillante intuito, arriva alla soluzione attraverso elementi della vita quotidiana. Infatti, dopo mesi di ricerche inconcludenti, sono eventi apparentemente insignificanti, che arrivano a lui casualmente, a segnare una svolta nelle indagini e a portarlo nella giusta direzione. Analizzando dettagli all’apparenza slegati tra di loro, scopre che questi celano in realtà una connessione con scandali sessuali e ingiustizie sociali. Con questo romanzo quindi Matsumoto Seichō presenta, con lieve ironia, una velata critica alla società giapponese.
— di Foschini Alice
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