Akushon! – I registi di JFS
Anche questa settimana l’Associazione Takamori vi fa compagnia parlandovi di un regista giapponese. Questa volta continuiamo a parlarvi di Kawase Naomi.
Kawase nasce a fine anni ’60 e vive la sua gioventù nella campagna nei pressi di Nara, antica capitale giapponese. La sua infanzia è segnata da profonde lacerazioni, dovute alla precoce separazione dei genitori e al rapporto odi et amo con la prozia, cui era stata affidata. La figura del padre in particolare, o meglio la sua assenza, sarà determinante nel delineare l’arco narrativo delle sue prime pellicole. La regista nelle sue opere molto spesso rinuncia al potere delle parole per dare spazio ai cinque sensi, tramite personaggi molto sfaccettati e talora inabili a utilizzarne uno. Inoltre, tramite le sue inquadrature strette, ravvicinate e spesso anguste esprime a pieno la crudezza delle storie messe in luce dal suo occhio cinematografico. Infine, il concetto principale che le sue opere spesso esprimono è quello di imparare ad accettare l’impermanenza della felicità e convivere con ciò che ci succede, poiché fa parte della nostra vita. Per scoprire di più sui lungometraggi di Kawase Naomi, ci vediamo mercoledì prossimo con la seconda parte!
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