“Killing For The Prosecution” è un film del 2018 diretto da Harada Masato e tratto dal romanzo di Shizukui Shusuke, con protagonisti il celeberrimo Kimura Takuya nei panni dell’avvocato veterano Mogami e il talentuoso Ninomiya Kazunari nel ruolo del giovane avvocato Okino, suo allievo.
Quando una coppia di anziani viene assassinata, viene identificato come sospetto principale Matsukura, uno stralunato omuncolo con dei precedenti e ripugnante tanto nella psiche quanto nell’aspetto fisico. Tanto i personaggi quanto lo spettatore sono portati a desiderarne l’incarcerazione, e Mogami si accanisce affinché ciò avvenga, forte del fatto che Matsukura doveva dei soldi alla coppia di anziani e ciò costituisce un buon movente.
Okino, desideroso di impressionare il suo mentore Mogami, fa tutto ciò che è in suo potere per portare Matsukura a confessare, ma mentre inutilmente cerca di farlo crollare questi confessa un altro atroce crimine commesso anni prima, ovvero lo stupro e l’uccisione di una giovane ragazza di nome Yuki, cara amica di Mogami. Okino inizia a dubitare che le motivazioni di Mogami siano legate sono al suo senso della giustizia; in lui si fa strada il sospetto che Matsukura non abbia davvero ucciso la coppia di anziani, ma che Mogami stia cercando di incastrarlo pur di trovare un modo di farlo pagare per ciò che aveva fatto a Yuki.
Unendo i pezzi del puzzle, la figura integerrima di Mogami si sgretola definitivamente; dopo aver aiutato un suo amico coinvolto in uno scandalo di corruzione a farla franca, dopo aver occultato le prove che scagionavano Matsukura, egli passa definitivamente il limite quando decide di uccidere con le proprie mani il vero assassino per nascondere la verità. È ormai inequivocabile che Mogami non sta piegando la legge pur di ottenere giustizia, ma piuttosto per avere la sua vendetta personale.
Quando Okino giunge alla verità, aiutato da una segretaria che si rivela una scrittrice d’inchiesta sotto copertura, si trova di fronte all’impossibile dilemma: è giusto portare alla luce i crimini di Mogami?
La pellicola fa leva non tanto sull’aspetto investigativo, tecnico e deduttivo dell’indagine, quanto sulle profonde implicazioni emotive delle conseguenze delle azioni dei personaggi. Gli scontri tra personaggi sono viscerali, e gli interpreti si lasciano andare a urla gutturali che esprimono tutta l’intensità della scena. I protagonisti sono terribilmente umani, e le loro vicende non possono lasciare impassibili.
“Killing For The Prosecution” non è forse un perfetto thriller investigativo, ma sicuramente è in grado colpire lo spettatore e di lasciare un’impressione.
Recensione di Chiara Coffen.
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