Autore: Akutagawa Ryūnosuke
Editore: Einaudi
Collana: ET Scrittori
Traduzione: Antonietta Pastore, Laura Testaverde, Lydia Origlia
Edizione: 2018
Personaggi grotteschi, elementi soprannaturali, e temi tradizionali sono tutti tratti ricorrenti in questa raccolta dei più celebri racconti di Akutagawa. In particolare “Rashōmon”, spesso visto come emblema della sua produzione, narra di un servo licenziato dalla sua famiglia e dell’incontro che ha con una vecchia nell’antica porta Rashōmon, ormai diroccata. Il tema della moralità ricorre in questo racconto, in cui il servo e la vecchia entrambi rubano nonostante pensino di essere giustificati nelle loro azioni. Un altro racconto iconico di Akutagawa è “La rappresentazione dell’inferno”, in cui al pittore di corte viene commissionato di dipingere un paravento che illustri l’inferno buddista. Per essere il più accurato possibile, il pittore compie azioni estreme, anche torturando i suoi apprendisti. Anche in questo racconto si affronta il tema dell’umanità e delle atrocità un essere umano è disposto a fare.
Akutagawa scrive in uno stile semplice, che con pochi tratti riesce a cogliere l’elemento di terrore e l’atmosfera inquietante che caratterizzano i suoi racconti, è una scrittura che lascia il lettore turbato. Riprende spesso elementi tipici della tradizione giapponese e li rivisita in chiave angosciante, con un elemento di sospensione nel modo in cui i racconti finiscono, tipico della narrativa giapponese. Da due dei racconti, “Nel Bosco” e “Rashōmon”, è stata tratta una pellicola famosa di Kurosawa Akira, film che riprende la trama di “Nel Bosco” ma con elementi e titolo presi da “Rashōmon”. Inoltre, ad Akutagawa è dedicato l’omonimo premio letterario, il più prestigioso in Giappone per gli scrittori esordienti.
Recensione di Camilla Ciresa
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