Hanabie. || Takamori JSound
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Associazione Takamori e NipPop presentano Giallo Giappone
Biblioteca SalaBorsa
Dalla collaborazione tra l’associazione Takamori e NipPop nasce una rassegna di incontri dedicati al giallo giapponese che negli ultimi anni ha coinvolto e appassionato un pubblico sempre più numeroso e variegato.
Una rassegna di incontri dedicati a un genere dalle mille sfaccettature, per ripercorrere il cammino che dai maestri che per primi hanno introdotto il poliziesco in Giappone conduce agli autori e alle autrici che ne hanno raccolto l’eredità in epoca moderna e contemporanea. Dalla fine dell’800 a oggi il giallo giapponese ha mantenuto intatta la capacità di rinnovarsi e rigenerarsi, dando voce alle istanze, alle inquietudini e ai timori di un’epoca attraversata da trasformazioni spesso traumatiche, portando alla luce le fratture di una società in evoluzione, dando corpo ai mostri che si annidano nei vicoli delle nuove metropoli e nel cuore di quanti le abitano.
Le radici della detective fiction giapponese affondano nel poliziesco di matrice anglo-americana, che approda in Giappone nel 1887 con la pubblicazione a puntate su uno dei quotidiani più letti del paese, lo Yomiuri shinbun, dei primi racconti di Poe, seguiti a breve da quelli di Conan Doyle. Il successo di pubblico è immediato, e stimola ben presto la fioritura di una ricca narrativa di indagine locale, che intreccia l’attenzione al processo deduttivo/induttivo ai fini della risoluzione dell’enigma tipica dei modelli d’oltreoceano con la tradizione autoctona del racconto giudiziario in voga in epoca Tokugawa.
Dalle riscritture di Émile Gaboriau firmate dal giornalista Kuroiwa Ruikō (1862-1920) ai racconti originali di Tanizaki Junichirō (1886-1965) e di Edogawa Ranpo (1894-1965), dove gli elementi di mistery, horror e suspence delle storie di fantasmi del passato si mescolano ad altri ispirati alla neonata indagine psicologica sull’ossessione, il feticismo e il sadomasochismo, la popolarità del nuovo genere letterario si mantiene alta, almeno fino al brusco arresto durante la guerra del Pacifico, quando viene bandito per il suo legame con una tradizione letteraria arrivata dall’estero, da quel mondo anglo-americano ora demonizzato.
A segnarne la rinascita nel dopoguerra è Matsumoto Seichō, la cui interpretazione della fiction poliziesca, influenzata dall’hard boiled, sfocia in un sotto-genere nuovo, la ‘scuola sociale’, realistica nell’approccio e nell’attenzione alle motivazioni psicologiche dei personaggi e al contesto sociale. Sono proprio i suoi lavori ad aprire la via alla generazione di autrici di noir che si affaccia sulla scena letteraria ed editoriale nei primi anni ’90. Miyabe Miyuki, Nonami Asa, Kirino Natsuo sono le protagoniste di questo momento, accomunate dall’interesse per le tematiche a sfondo sociale: il consumismo e la crisi dell’identità, la discriminazione sul luogo di lavoro, la violenza domestica e la molestia sessuale, il ruolo della donna.
In anni recenti il noir made in Japan ha conquistato un’ampia popolarità fuori dai confini dell’arcipelago, dal sud est asiatico agli USA all’Europa, e all’Italia. Per la nostra rassegna abbiamo selezionato alcune delle opere più significativa, spaziando dai primi del Novecento al Terzo Millennio, per parlare di letteratura, d’arte, ma anche delle trasformazioni e delle lacerazioni di un paese considerato un simbolo della modernità e post-modernità.
Dove
Biblioteca SalaBorsa
Piazza del Nettuno, 3, 40124 Bologna
Quando
Primo appuntamento
30 ottobre 2024 alle ore 18.00 – Edogawa Ranpo: La strana storia dell’Isola Panorama (trad. Alberto Zanonato, Marsilio 2019)
Secondo appuntamento
27 novembre 2024 alle ore 18.00– Yokomizo Seishi, Kindaichi e la maledizione degli Inugami (trad. Francesco Vitucci, Sellerio 2024)
Terzo appuntamento
11 dicembre 2024 alle ore 18.00 – Togawa Masako, Diario di un seduttore (trad. Antonietta Pastore, Marsilio 2023)
Quarto appuntamento
29 gennaio 2024 alle ore 18 – Natsuki Shizuko, Omicidio al monte Fuji (trad. Laura Testaverde, Mondadori 2022)
Quinto appuntamento
26 febbraio 2024 alle ore 18 – Higashino Keigo: Il segreto del lago (trad. Paola Scrolavezza, Dalai Editore 2007)
Sesto appuntamento
12 marzo 2024 alle ore 18.00 – Ayatsuji Yukito, I delitti della casa decagonale (trad. Stefano Lo Cigno, Einaudi 2024)
Settimo appuntamento
23 aprile 2024 alle ore 18.00 – Yuzuki Asako, Butter (trad. Bruno Forzan, HarperCollins Italia 2024)
Ottavo appuntamento
14 maggio 2024 alle ore 18.00 – Aoyama Nanae, La sosia (trad. Rebecca Suter, Rizzoli 2024)
Prevendite al link: https://rialto.circuitocinemabologna.it/film/25516/08684345-8b92-434e-a76c-82924fafef2d#theater-init
Autore: Ayatsuji Yukito
Traduzione: Stefano Lo Cigno
Editore: Einaudi Stile Libero Big
Edizione: 2024
Quando sette studenti universitari, accomunati da una grande passione per il mystery, decidono di trascorrere una settimana sull’isola di Tsunojima – che solo qualche mese prima era stata teatro di una tragedia familiare –, mai si sarebbero aspettati di diventare a loro volta protagonisti di una vicenda simile a quelle che leggono. O forse, qualcuno di loro sì.
Una serie di delitti minuziosamente architettati, storie d’amore che si intrecciano tra passato e presente e spiccate capacità intellettive di detective improvvisati sono gli ingredienti principali di quest’opera, un perfetto tributo a un pilastro del genere giallo, cioè Dieci piccoli indiani di Agatha Christie.
Da appassionata di gialli e specialmente di quelli di Agatha Christie, leggere questo libro è stato un vero piacere. L’ispirazione è ben presente, ma Ayatsuji è stato in grado di rendere questo libro suo, permettendo al lettore di immergersi in panorami tipicamente nipponici che fungono da sfondo a eventi che lasciano con il fiato sospeso fino all’ultima pagina.
Tantissimi sono gli elementi di novità riguardanti la trama, ma anche lo stile, che si discostano dal libro di Christie e che conferiscono all’opera originalità: le inquietanti targhette che assegnano a ognuno dei sette ragazzi un ruolo nella vicenda, la storia dei precedenti inquilini della Casa decagonale, le indagini esterne compiute da chi sull’isola non è mai stato presente e tanto altro.
La narrazione è molto scorrevole e permette di seguire distintamente eventi che spesso si sovrappongono, o si spostano, alternandosi, dalla terraferma alla Casa. La tensione che caratterizza i gialli arriva alla mente e al cuore del lettore grazie alle scelte lessicali e sintattiche, che fanno accrescere la curiosità di sapere sempre di più e di voltare pagina per proseguire con la lettura.
Ogni personaggio, sebbene non siano presenti lunghe e dettagliate porzioni di testo descrittive, è stato caratterizzato bene attraverso i dialoghi, le gestualità e le scelte compiute. È un elemento che ho apprezzato tanto: spesso, quando ci sono tanti personaggi da gestire, l’aspetto introspettivo viene meno, ma non in questo caso.
Le interazioni fra di loro, specialmente dal momento in cui uno di loro viene ritrovato senza vita nel suo letto, sono l’aspetto più interessante a mio avviso. I dubbi, la preoccupazione, la diffidenza e certe volte persino gli scatti d’ira e la totale perdita di controllo di sé che ognuno prova mettono chiaramente a repentaglio il loro rapporto pacifico e amichevole di membri di un circolo del crime. C’è chi si avvicina e chi si allontana, chi prende in mano le redini della situazione e chi si lascia andare in preda al panico. Sono emozioni reali, tangibili, che avvicinano i personaggi al lettore e gli ricordano l’elemento umano in un contesto terrificante, dove proprio l’umanità sembra non esistere.
Anche l’epilogo è stato pensato saggiamente, lasciando quel velo di mistero, il tipico finale aperto, che offre spunti di riflessione e un ampio spazio per immaginare un seguito a quelle vicende.
I delitti della Casa decagonale è un libro a dir poco coinvolgente e affascinante, un libro che, quando prende forma nella mente di noi lettori, è più vivo che mai, il che lascia una sensazione quasi adrenalinica a mano a mano che la vicenda si infittisce.
È senza dubbio una delle letture migliori che ho fatto quest’anno, uno dei pochi libri che rileggerei subito dopo averlo finito. O che forse desidererei cancellare dalla memoria per rileggerlo come se fosse la prima volta.
Assolutamente consigliato a chi ha bisogno di un po’ di sano brio per sfuggire dal fastidioso blocco del lettore, dal momento che sarà impossibile posarlo.
Recensione di Alessandra Bertonazzi
https://youtu.be/gR548tDloMA?si=PPlJ2cBTtZKdy_ZY
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