3 Ottobre 2017 | Pubblicazioni
Autore: Antonietta Pastore
Editore: Einaudi
Collana: L’arcipelago Einaudi
Anno edizione: 2010
Pagine: 192
Leggero il passo sui tatami racconta la preziosa esperienza di sedici anni di vita quotidiana in Giappone della protagonista, Antonietta Pastore. Siamo nella primavera del 1977 a Itami, a nord-ovest di Osaka. Una semplice cartina della rete ferroviaria in versione inglese permette all’autrice di riuscire a orientarsi nell’ “arcana dimensione pittorica” giapponese e di muoversi in piena autonomia fuori città. Il “furto” della cartina da parte di un bambino dà inizio alla scoperta di un mondo difficile da decifrare, ma dotato di una raffinatezza che seduce. Tuttavia, al periodo iniziale di entusiasmo subentra una fase di rifiuto nei confronti della popolazione autoctona rinchiusa nella propria rigidità e formalità, compostezza e cortesia facendo sentire l’autrice “a metà fra l’integrazione nella popolazione locale e l’isolamento in uno di quei circoli composti da occidentali […] arroccati nelle usanze dei loro luoghi di origine”. Ma la scoperta dell’esistenza della letteratura giapponese rivelerà le passioni dell’animo di questo popolo e sconvolgerà la vita dell’autrice, ignara che un giorno sarebbe diventata la traduttrice di scrittori giapponesi del calibro di Soseki, Murakami, Abe, Ikezawa e Inoue. Leggero il passo sui tatami raccoglie riflessioni, aneddoti conditi con una dolce ironia e uno stile scorrevole dai quali spicca un’attenzione ai particolari e una personalità dinamica ed energica che contagia il lettore nel processo di decostruzione di stereotipi e preconcetti inconsapevoli. Il punto di approdo è la consapevolezza che non tutte le differenze culturali sono inconciliabili e il piacere di “vivere sui tatami, su queste stuoie fresche e gradevoli al tatto, che rendono intimo lo spazio e leggero il passo”.
(Recensione di Michela Squadraroli).
21 Febbraio 2017 | Pubblicazioni
Traduttore: G.Amitrano
Editore: Einaudi editore
Collana: Super ET
Anno edizione: 2013
Pagine: 388 p
Il trentasettenne Toru Watanabe, in volo verso Amburgo, sente l’urgente bisogno di ricordare alcuni avvenimenti dei suoi anni universitari, perchè con il passare degli anni l’intensità delle memorie si sta affievolendo. Ripensa al periodo in cui aveva diciotto anni ed era a Tokyo come studente di Lettere. Gli vengono in mente le passeggiate con l’amica d’infanzia Naoko; l’amicizia che gli lega è segnata da un fatto doloroso, ma anche dal reciproco coinvolgimento sentimentale. Un problema di salute spinge Naoko lontano da Tokyo, e Toru inizia a frequentare altre persone. Tra queste vi è Nagasawa, il compagno di dormitorio tanto brillante quanto spregiudicato che lo introduce al suo stile di vita edonistico e autoreferenziale. Successivamente si aggiunge Midori, una ragazza provocante, scostante nel carattere ma estremamente sincera.
Sullo sfondo le contestazioni studentesche dal 1968 al 1970, l’ipocrisia dei suo colleghi universitari e il processo di maturazione di un ragazzo che non vuole privarsi della propria integrità morale. Infatti il protagonista partecipa alle avventure sessuali di Nagasawa ma è diviso tra la fedeltà verso Naoko e la passione che prova verso Midori. Sarà una musicista, Reiko, a fargli capire come bisogna affrontare le difficoltà della crescita.Il romanzo, caso editoriale in Giappone, è uno dei pochi in cui l’autore costruisce un contesto realistico, scevro da ogni elemento fantastico o surreale. Murakami, tramite pochi personaggi ben caratterizzati, spinge il lettore a riflettere sulla tensione tra il mantenimento della propria ingenuità e lo scontro con il mondo esterno. Un’opera molto diretta, un Bildungsroman scorrevole ma al tempo stesso carico di momenti di riflessione e di sofferenza.
(Recensione di: Adriano Moro)
14 Novembre 2016 | Pubblicazioni
IL SEGRETO DEL LAGO- HIGASHINO KEIGO
Traduttore: P. Scrolavezza
Editore: Dalai editore
Collana: Romanzi e racconti
Anno edizione: 2007
Pagine: 270 p
‘Il segreto del lago’ è un romanzo di Higashino Keigo, scrittore e saggista giapponese. È noto soprattutto per i suoi romanzi gialli e i libri di stampo thriller-poliziesco. Nel 1999 ha vinto un premio per il romanzo Himitsu (“Segreto”), tradotto in italiano col titolo ‘La seconda vita di Naoko’.
‘Il segreto del lago’ è un giallo dalle sfumature noir, ma è anche un romanzo psicologico e di critica alla società giapponese. Quattro coppie di genitori si ritrovano legate da un unico obiettivo: gli esami d’ammissione alle scuole private giapponesi sono duri e richiedono impegno, ed è per questo che i loro figli devono dare il massimo per potervi accedere. Le quattro coppie decidono di spendere le vacanze estive in due cottage adiacenti alle sponde del lago Himegami, un posto tranquillo e idilliaco dove trascorrere un breve soggiorno mentre i rispettivi figli si preparano ad affrontare i temutissimi esami grazie all’aiuto di un professore privato. L’apparente tranquillità viene spezzata dall’arrivo di un ospite: Eriko. Eriko non è semplicemente una donna bella ed enigmatica, ma è anche l’amante di Shunsuke, patrigno di Shota, un bambino molto intelligente e che tuttavia Shunsuke non sente davvero ‘suo’.
Il cottage all’apparenza tranquillo si trasforma improvvisamente in una scena del crimine. Sembrano esserci le premesse per un delitto perfetto: un gruppo di coppie complici di un omicidio e pronte a difendersi a qualunque costo, un cottage avvolto nell’oscurità ed un lago depositario dei segreti più oscuri. Ma se alcuni segreti vengono seppelliti, altri sono pronti a venire a galla e Shunsuke Namiki, l’outsider del gruppo ed anche l’ultimo arrivato, non accetta che la moglie abbia ucciso Eriko, la sua amante. Egli non si rassegna al fatto che qualcosa di molto più oscuro stia accadendo sulle sponde del lago Himegami. Qualcosa di losco lega il gruppo, che tra frasi spezzate ed occhiate furtive gli sta nascondendo una grande verità che lui è intenzionato a scoprire a tutti i costi. La trasformazione in un vero e proprio detective porta giustizia a Shunsuke, che in un finale molto teso, una volta scoperta la verità diverrà testimone di qualcosa di più grande e più contorto di un semplice omicidio. Perché ci sono delle verità che nemmeno noi stessi siamo pronti ad accettare ed alla fine, tutto ciò che rimane da fare, è tornare alla quotidianità.
‘Il segreto del lago’ è un romanzo insolito, una sorta di critica alla mentalità nipponica nel momento in cui ogni mezzo diventa lecito pur di riuscire a far entrare il proprio figlio in una scuola prestigiosa. Un romanzo profondo dal punto di vista psicologico e non solo, grazie anche ai colpi di scena che come in un romanzo di Agatha Christie non possono mai mancare.
(Recensione di: Flavia Cernigliaro)
22 Settembre 2016 | Pubblicazioni
IL GATTO VENUTO DAL CIELO- HIRAIDE TAKASHI
Einaudi, Super ET editore, pp 132, 10,50 euro
Traduzione di Laura Testaverde
“Il gatto venuto dal cielo” divenuto best seller in Francia, Inghilterra e Stati Uniti, è un romanzo scritto da Hiraide Takashi, critico e poeta Giapponese. Ambientato nel tardo autunno del 1988, il romanzo ha per protagonisti un uomo e una donna, entrambi lavorano nell’editoria e vivono la loro quotidianità senza particolare ardore. Ma la loro vita, scandita da una monotonia quasi deprimente e da ritmi di lavoro spossanti, viene stravolta dall’arrivo di un gatto. “Eppure, scrivere non può in alcun modo significare portar via. Anche la scrittura, come i gatti, supera i confini della proprietà, senza rispettare limiti.”: è con questa metafora che Hiraide Takashi ci introduce alla figura di Chibi , una gattina che gironzola spesso nel vicolo adiacente la casa di cui i protagonisti sono gli affittuari. Chibi quasi come fosse una figlia acquisisce sempre più importanza per la coppia, riportando un equilibrio che era ormai precario nelle loro vite. Tuttavia, più che una figlia, Chibi viene percepita come fosse la custode di strani segreti. Oltre alla gatta, anche la piccola dépandance in cui vivono e il giardino adiacente diventano pilastri indiscussi nella vita della coppia. Tanto che la volontà della vecchia proprietaria di vendere il terreno a causa della forte crisi speculativa che colpì il Giappone negli anni ’90, causerà non pochi risentimenti alla coppia , che pur controvoglia dovrà prendere delle decisioni e fare i conti con la triste verità: in fondo Chibi non è la loro gatta. Ma sopratutto, si può realmente possedere un gatto? Un gatto, può essere il depositario delle nostre ansie e paure? Hiraide Takashi, mette in risalto come tutti noi abbiamo bisogno di condividere la nostra quotidianità con qualcuno, che sia un essere umano o….. un gatto! Amanti dei gatti e non, questo libro parla dritto al cuore, con una leggerezza disarmante, di tutti i nuovi e sorprendenti modi con cui possiamo conoscere noi stessi e riscoprire chi ci sta vicino.
(Recensione di: Flavia Cernigliaro)
5 Agosto 2016 | Pubblicazioni
MURAKAMI HARUKI- LA STRANA BIBLIOTECA
Giulio Einaudi editore, Supercoralli (2015), pp. 88, 15 euro – Traduzione di Antonietta Pastore
“La strana biblioteca” è un racconto inedito in Italia di Murakami Haruki, intervallato da suggestive illustrazioni a cura di Lorenzo Ceccotti. Seppur breve, trattasi di un racconto ricco di suspence e intrinso di magia, la stessa che Murakami spesso utilizza per descrivere gli universi onirici in cui vivono i suoi protagonisti. Un racconto autoreferenziale che parla del cambiamento attraverso l’esperienza della lettura. La vicenda si svolge in una strana biblioteca che agli occhi del protagonista, un ragazzino di ritorno da scuola, diventerà una vera e propria prigione, fisica e mentale. Incastrato in questo mondo assurdo in cui tutto quello che gli è consentito fare è leggere e mangiare donuts, il protagonista fa la conoscenza di due figure chiave che rappresenteranno la via di fuga dall’assurda prigione: l’uomo-pecora e una ragazzina. Dovrà inoltre scontrarsi con il male, impersonato dall’inquietante bibliotecario che lo ha rinchiuso lì dentro e dal suo cane. Ma nel mondo reale non esiste nessun uomo-pecora e nessuna ragazzina dalla pelle candida e il suo storno non è nient altro che una gabbia vuota. La realtà, infatti, implica sofferenza e solitudine. Il viaggio all’interno della biblioteca-labirinto diventa metafora di un viaggio interiore, in cui scontrarsi con le proprie paure diviene il solo modo per ritornare alla realtà. Il racconto si conclude con un finale ambiguo che suscita un profondo senso di smarrimento nel lettore. Una vicenda misteriosa e dalle sfumature grottesche che fornisce molte chiavi interpretative.
(Recensione di Flavia Cernigliaro)
21 Luglio 2016 | Pubblicazioni
EKUNI KAORI
STELLA STELLINA
Atmosphere Libri, Collana Asiasphere (2013), pp. 154, 15 euro
Traduzione di Paola Scrolavezza
Si dice spesso che, per raggiungere la felicità e completare il proprio percorso di adulti, l’ultimo passo sia il matrimonio. E in effetti, all’inizio del romanzo, troviamo Shoko e Mutsuki, i due protagonisti, a godersi in tranquillità la vita coniugale sul terrazzo, tra le stelle e la fresca brezza serale. Sono sposati da 10 giorni. Lei è traduttrice free-lance dall’italiano, lui invece è medico. Una situazione ed un matrimonio apparentemente normali quindi, se non fosse che Shoko soffre di instabilità mentale, e alterna momenti di serenità ad improvvise tendenze alcolico-depressive, mentre Mutsuki è omosessuale, e si frequenta abitualmente con un partner. Entrambi, per la società, non sono “perfettamente normali”. Eppure è qui la chiave del loro matrimonio: Shoko e Mutsuki hanno saputo accettarsi e conoscersi, meglio di tante altre coppie usuali, e sono diventati ognuno il sostegno dell’altro. Un matrimonio in cui non conta il sesso, ma che rappresenta un’ancora di salvezza, un’isola in cui sia Mutsuki che Shoko hanno trovato una famiglia che li apprezzi per ciò che sono. Una felicità che si regge in bilico tra le pressioni del mondo esterno.
Vincitrice di numerosi premi nel 1992, 2001, 2004, 2010 e 2012, l’autrice Ekuni Kaori ci regala un ritratto vivido e tagliente della società contemporanea, delle sue istituzioni che possono essere soffocanti, dei problemi quotidiani che diventano imprese insormontabili, della solitudine che nasce dall’essere diverso in una società che appiattisce ogni cosa. Ma in questo romanzo c’è anche tanta speranza: che anche nella diversità ci possa essere comprensione, che nella diversità si possa trovare una famiglia. E che, proprio come nel cielo nero le stelle brillano comunque, la felicità si possa raggiungere.
(Recensione di Nicola Rubini)
Commenti recenti