Autore: Yoshino Genzaburō 

Traduzione: Silvia Ricci Nakashima

Editore: Kappalab

Edizione: 2019

Scritto nel 1937 da Yoshino Genzaburō, il romanzo E voi come vivrete? (titolo originale  君たちはどう生きるか, Kimitachi wa dō ikiru ka), fu concepito inizialmente come ultimo volume della collana editoriale Nihon shōkokumin bunko, (日本少国民文庫, Collana di libri per i giovani). Redatta da Yamamoto Yūzō nel 1930 in un clima di forte oppressione, essa rappresentò per l’ideatore un geniale strumento per aggirare la censura: infatti, Yoshino realizzò come la narrativa per bambini non fosse altrettanto soggetta a controllo da parte delle autorità e colse l’occasione per creare una serie di libri al fine di trasmettere conoscenze e idee di cultura libera e progressista ai bambini in età scolare in Giappone. Tuttavia, dopo la fine della Seconda guerra mondiale,  il libro fu sottoposto a una revisione lessicale e all’eliminazione dei riferimenti all’imperialismo giapponese, al capitalismo e alla lotta di classe. 

Il romanzo narra della quotidianità di Jun’ichi Honda, uno studente delle medie di 15 anni il quale, orfano di padre, è affidato alle amorevoli cure della madre e il fratello di quest’ultima, suo zio, che funge per lui da mentore e amico a cui confidarsi e chiedere consiglio. È proprio lo zio ad affibbiargli un buffo soprannome, “Coper”, ispirato al celeberrimo scienziato Copernico, in seguito a un commento del giovane di fronte alla suggestiva visione di una Tōkyō dall’alto: vedendo le macchine sfrecciare sotto di lui, veloci e numerose, minute così come i tetti dal cui caminetto si innalza un fumo pregno di vita, Coper non può fare a meno di sentirsi altrettanto piccolo. Microscopico, proprio come una molecola, appartenente a un sistema enorme che intreccia al suo interno miliardi di molecole, ovvero, esseri viventi come lui.

Lo zio, al quale il giovane confessa questa sua strana sensazione di vertigine dinanzi all’immensità dell’universo, rimane estremamente colpito dalla maturità del nipote ed è così che, da quella sera, comincia a scrivere i propri pensieri in un quaderno indirizzato a quest’ultimo, ormai divenuto Coper poiché, proprio come Copernico aveva rivoluzionato la scienza con la teoria eliocentrica, anche il giovane era stato in grado, da solo, di estraniarsi talmente tanto da se stesso da comprendere di non essere al centro dell’universo.

A partire da questa esperienza, che segna l’inizio di un percorso di crescita per Coper, la storia intreccia brillantemente capitoli dedicati alla vita del protagonista e dei suoi tre amici Mizutani (suo compagno fin dalle elementari), Kitami (con un cuore puro velato da un carattere irruento) e Urakawa (deriso dai compagni per le sue modeste estrazioni sociali), con capitoli dedicati alle riflessioni in prima persona dello zio, incentrate sulle condizioni, i tormenti e il valore dell’essere umano. Riflessioni che, egli spera, saranno utili a Coper per crescere e divenire un vero uomo maturo e di valore, con la raccomandazione che i suoi insegnamenti non si trasformino però in un carattere di facciata. Infatti “Coper, se non sarai onesto con te stesso, non avrà importanza quanto cercherai di pensare e parlare in modo rispettabile, perché sarà tutto una menzogna”.  

Fonte di ispirazione dell’ultimo film d’animazione “Il ragazzo e l’aironePremio Oscar di Hayao Miyazaki per lo Studio Ghibli dal titolo originale, appunto, Kimitachi wa dō ikiru ka (君たちはどう生きるか – E voi come vivrete?), il romanzo, attraverso l’utilizzo del “tu” è deliziosamente in grado di instaurare, celato dietro la dolcezza di un’intima lettera tra zio e nipote, un dialogo col lettore, interrogandolo direttamente sul significato e il valore della vita dell’uomo.

E voi, come risponderete?

Recensione di Rachele Cesarini