Autore: Stefania Viti
Editore: Sonzogno
In copertina: illustrazione di Vincenzo Filosa
Edizione: 2023
Pagine: 252
Stefania Viti giornalista professionista con esperienza internazionale, laureata all’Università Ca’ Foscari di Venezia in Lingua e Letteratura Giapponese.
Vissuta a Tokyo per 10 anni, adesso vive e lavora a Milano e scrive di svariati temi tutti relativi al Giappone contemporaneo per testate nazionali e internazionali. Con “Matcha al veleno” mostra la cultura giapponese, in particolare la famosissima “cerimonia del tè” attraverso un incidente durante proprio una di esse, la koicha temae, cerimonia in cui i partecipanti bevono da un’unica tazza di tè. Ci troviamo nella scuola del tè Tsubaki, nel quartiere Brera con la partecipazione di figure di spicco della comunità nipponica milanese nonché della Milano Bene. Tra le figure di spicco, Ludovica Cattaneo, mecenate rinomata dei salotti cittadini e moglie di un importante finanziere, dopo aver bevuto si accascia per terra a causa di quello che sembrerebbe un malore improvviso.
La protagonista, la giornalista di moda e amante del Giappone, dove ha vissuto, Nora Valli, non si fa convincere dalla situazione e pensa ci sia qualcos’altro, che non si tratti di un malore incidentale, ma di un delitto. Così iniziano le sue investigazioni a riguardo per scoprire la possibile causa e il possibile colpevole, affiancata e spronata dal suo mentore Gigi, caporedattore della cronaca. Seguiamo, dunque, le vicende della protagonista con tanto di intrighi, amori e passioni, con l’incessante ombra della sua direttrice, Agata, che cerca di rincorrerla. Non mancheranno degli spaccati sulle vite tumultuose dei vari personaggi che aiuteranno pian piano a ricostruire il delitto, ovviamente filtrati dai pensieri, esperienze e intuizioni di Nora.
Co-protagonista della storia è la cultura giapponese, lo si evince già dal titolo, dalle prime righe e dai continui rimandi, con curiosità e approfondimenti sia per un lettore edotto in materia, sia per un lettore alle prime armi con il Giappone e la sua cultura, che anche senza volerlo rimarrà affascinato. Altro segno evidente della conoscenza nipponica della scrittrice che pervade l’intero libro è la nomenclatura dei capitoli, tutti con parole giapponesi, emblematiche, ma sempre azzeccate, ma anche i dialoghi in giapponese sparsi per l’opera scritti utilizzando i sistemi di scrittura giapponesi, ma anche in rōmaji, la trascrizione latina di quest’ultima. per poi essere subito riportarti in italiano, senza intimorire nessun lettore, a prescindere dalla propria conoscenza del giapponese. Da non sottovalutare, inoltre, i consigli o più propriamente le analisi di moda della protagonista, con un spazio peculiare per lo smalto, quasi un’ossessione di quest’ultima.
Intrigante culturalmente, pieno zeppo di nozioni sull’oriente, “Matcha al veleno” è una lettura gradevole, un giallo avvincente, non solo, ma anche altro, da scoprire e da leggere.
Recensione di Gaspare Asta
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