Autore: Vari
Titolo: Scrivere per Fukushima
Editore: Atmosphere libri
Traduzione: Vari
Edizione: 2013
Pagine: 204
All’11 marzo 2011 spesso ci si riferisce con il termine sono hi (quel giorno), voce che divide in modo drastico il prima dal dopo. La contemporaneità sembra infatti separata da questo triplice disastro che ha colpito non solo il Giappone, ma il mondo intero. Quel giorno di primavera, la terra inizia a tremare alle 14:46 ed il sisma, di 9.0 è il più potente mai registrato nel paese. Poco tempo dopo, un’onda anomala si abbatte sulle coste nord-orientali della regione del Tōhoku raggiungendo un’altezza massima di 13 metri e penetrando fino a 7 chilometri nell’entroterra giapponese, danneggiando in modo irreversibile la centrale di Fukushima Dai-ichi. L’incidente nucleare viene classificato al livello 7, il più altro della scala INES (International Nuclear Event Scale) e le conseguenze del meltdown si rivelano catastrofiche.
Ad un anno di distanza dal fall out nucleare di Fukushima, il direttore della rivista Waseda Bungaku, Ichikawa Makoto lancia un appello ai letterati giapponesi affinché scavino tra quelle macerie per dissotterrare nuove parole, per liberare l’immaginazione che è stata sepolta dai drammatici eventi ed infine per tentare di offrire un po’ di sostegno all’intero paese.
A rispondere alla sua richiesta sono numerosi scrittori e scrittrici, che impugnano subito la penna con l’intento di combattere quel vuoto che il susseguirsi dei tragici eventi si è lasciato dietro. Dalle loro immediate risposte nasce questa antologia, intitolata 震災とフィクションの “距離” (Shinsai to fikushion no “kyori”) e pubblicata in Italia un anno dopo, nel 2013, con il titolo “Scrivere per Fukushima. Racconti e saggi a sostegno dei sopravvissuti del terremoto“. Anche l’edizione italiana, a cura di Gianluca Coci, vede il contributo di numerosi traduttori che si mettono prontamente all’opera per tentare di contribuire alla ricostruzione del Giappone, trattandosi infatti di un’opera no profit i cui ricavati vengono devoluti alla Croce Rossa giapponese.
I ventidue racconti all’interno dell’antologia consentono al lettore di approcciarsi alla tragedia attraverso numerosi punti di vista. Alcuni scrittori infatti la vivono e la raccontano in prima persona, altri da lontano; e ancora c’è chi narra l’accaduto in termini diretti, mentre altri scelgono di distaccarsi e trasporre gli eventi, elaborandoli in altri termini. Tutto questo è possibile grazie alla grande varietà di artisti che lavorano per dare vita a questo grande mosaico di vita quotidiana, di cose semplici che la catastrofe sembra aver spazzato via. Ciò che alla fine emerge però all’interno di questo lavoro è la solidarietà, la voglia di riemergere da quelle macerie e soprattutto di non arrendersi.
La ricchezza e la diversità si coglie anche nei generi e nei temi di questi racconti. Sono storie che parlano del mondo intero e soprattutto dal mondo intero: l’opera con la quale si apre la raccolta infatti si intitola “Risveglio” ed è una breve lettera solidale a opera di Yoko Ono Lennon, che dalla Grande Mela, dopo aver appreso la triste notizia di ciò che è accaduto nel paese natio, esprime il suo dolore e la sua vicinanza alle vittime.
L’autore di “Verso la prossima primavera: la festa dei morti“, Shighmatsu Kiyoshi, opta per una visione realistica e uno stile classico nel raccontare l’accaduto, mettendo al centro gli effetti che il disastro ha avuto sulle piccole realtà in relazione ad un momento molto significativo dell’anno: l’obon, festa dei morti. Egli tocca diversi temi, tra cui la contaminazione da radiazioni, la discriminazione nei confronti delle vittime e l’allontanamento forzato dalla terra natia.
Anche la scrittrice Kawakami Mieko offre il suo contributo con il racconto “Marzo è di lana” e incentra la sua opera sul tema della gravidanza, un momento delicato della vita dell’essere umano, immaginando un mondo fatto di lana che possa sfilarsi e ricostruirsi a suo piacimento. In questo caso il dramma di Fukushima viene affrontato da una prospettiva lontana e distaccata, in quanto l’accaduto viene toccato solo con l’arrivo di un sms.
Accanto a queste e tante altre opere di fiction, si trovano anche diversi saggi che affrontano il tema in maniera altrettanto interessante. “L’energia nucleare può essere sostituita da quella rinnovabile?“, a opera di Fuji Hisako rappresenta, per esempio, una solida dimostrazione con tanto di numeri alla mano di come anche in Giappone sia possibile la completa conversione dall’energia nucleare a quella basata su fonti sostenibili.
Il fine ultimo di questo lavoro è quello di esorcizzare, per quanto possibile, l’ansia e la paura tramite la potenza dell’immaginazione e attraverso le pagine di quest’opera l’intento sembra sia stato raggiunto. Nonostante non sempre la comprensione dei singoli racconti risulti immediata, la bellezza di questa raccolta si trova proprio nel rendersi conto di come ognuno abbia una visione diversa dello stesso evento. Quest’opera, scritta dalle persone per le persone, diventa così strumento di rinascita e di riconquista di tutte quelle parole che per troppo tempo sono rimaste sotterrate.
– di Roxana Macovei
Guarda anche:
- Ōe Kenzaburō – Insegnaci a superare la nostra pazzia
- Akutagawa Ryūnosuke – Lucifero e altri racconti
- Murakami Ryū – 69 Sixty-Nine (1987)
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