Rassegna Autunnale JFS 2024 || Associazione Takamori

https://youtu.be/SW_NPe7t3jg?feature=shared

L’ associazione Takamori è lieta di presentarvi la rassegna autunnale JFS, realizzata in collaborazione con il Circuito Cinema Bologna, che si terrà tra Ottobre e Novembre 2024, per un totale di 5 film!

Le proiezioni saranno alle 19, al cinema Rialto. I film verranno proiettati in lingua originale con sottotitoli in italiano.

Film:

8 Ottobre: “Love and Honour” – Yamada Yōji

22 Ottobre: “The long excuse” – Nishikawa Miwa

05 Novembre: “Missing” – Katayama Shinzō

19 Novembre: “No longer Human” – Ninagawa Mika

03 Dicembre: “Don’t cry, Mr. Ogre” – Kaneshige Atsushi

Vi aspettiamo numerosi! Se volete sapere di più sulla rassegna o sui film che presenteremo, continuate a seguirci sui nostri canali Social!

N.P. – Yoshimoto Banana || Recensione

Autrice: Yoshimoto Banana

Traduzione: Giorgio Amitrano

Editore: Giangiacomo Feltrinelli Editore Milano

Edizione: 1994

Kano Kazami, una giovane traduttrice presso l’università di Tokyo, si ritrova a ricordare l’estate più surreale ma al contempo magica della sua vita. Yoshimoto Banana, invece, dimostra la sua maestria nella narrazione dei grandi e complessi fili conduttori di ogni vicenda umana: i sentimenti.

Kazami non ha nemmeno vent’anni quando viene a conoscenza della morte suicida di Takase Sarao, uno scrittore giapponese da tempo residente negli Stati Uniti, attraverso Shoji, il suo amante dell’epoca. Quest’ultimo, anche lui traduttore di professione, le racconta come Takase stesse scrivendo un’opera intitolata N.P. ma che, data la sua scomparsa prematura, era stata pubblicata con solamente novantasette dei cento racconti previsti.

In possesso del novantottesimo, inedito racconto è proprio Shoji che, nell’atto di tradurlo dall’inglese al giapponese, muore suicida a sua volta, lasciando Kazami disorientata e impaurita di fronte all’aura negativa che aleggia intorno a N.P. Anni dopo il tragico evento, lungo il cammino di Kazami passeranno i figli dello scrittore, Otohiko e Saki, due gemelli dal rapporto tanto profondo quanto complicato, con cui la giovane instaurerà un’amicizia unica.

A completare il quadro, però, sarà Sui, una mistica figura che si scoprirà avere un legame a dir poco singolare con i gemelli e con Takase. Sui, infatti, possiede il racconto numero novantanove, che rappresenta il penultimo gradino nella scalata verso il completamento dell’opera. Qual è, dov’è il centesimo e ultimo racconto che costituisce N.P.? Quando il sole lascia spazio a degli scorci di Via Lattea e lo scoppiettio di un falò sulla spiaggia accompagna il frastuono delle onde che si infrangono sul bagnasciuga, Kazami trova la risposta. Ed è tutto “di una bellezza violenta, da impazzire”.

Un libro a dir poco mozzafiato, che permette di far percepire al lettore, sulla propria pelle, l’arancione, il rosa, il giallo e il verde dell’estate, che funge da sfondo a tematiche decisamente meno colorate. La scrittura risulta dolce e scorrevole, ogni parola ha il suo peso ed è posta nello spazio corretto, concorrendo a rendere quest’opera una delle migliori di Yoshimoto. Le riflessioni sui temi che stanno a cuore all’autrice – amore, omosessualità, vita, morte – non sono mai banali, ma intrisi di una prospettiva che conduce il lettore alla riflessione.

È impossibile non affezionarsi ai personaggi, che contemporaneamente sfuggono alla piena comprensione e si lasciano cogliere, diventando un espediente per concretizzare emozioni che riguardano tutti gli esseri umani, in diverse fasi della vita. Sui è sicuramente il personaggio più interessante sotto questo punto di vista: prima esuberante poi più timida e chiusa, un attimo forte e quello dopo fragile, lascia il segno nel cuore di Kazami, e un po’ anche in quello di chi legge, come se fosse l’amica di una vita che vediamo cadere e rialzarsi, evolvere e maturare, tendendole una mano che sappiamo già che non, ma su cui lei stessa sa di poter sempre contare. E per cui è grata.

Un titolo imperdibile, inizialmente faticoso da elaborare, ma il classico “da leggere almeno una volta nella vita”.

 

Recensione di Alessandra Bertonazzi

Ado || Takamori J-sound

 

Bentornatə su Takamori!

Oggi, per la rubrica J-Sound, vi parliamo di Ado!

Continuate a seguirci per non perdere le prossime uscite!

Se i gatti scomparissero dal mondo – Kawamura Genki || Recensione

Autore: Kawamura Genki

Traduzione: Anna Specchio

Editore: Einaudi Super ET

Edizione: 2019

“Per ottenere una cosa, bisogna sacrificarne un’altra”. Un insegnamento che l’anonimo postino, protagonista di quest’opera, riceve dalla madre in tenera età, ma che ben presto segnerà la settimana più bizzarra della sua vita. Nonché una delle ultime.

Dopo la diagnosi di una malattia terminale, infatti, il protagonista viene travolto da una serie di emozioni talmente intense e diverse tra loro che gli risulta difficile persino pensare alla classica lista delle “dieci cose da fare prima di morire”. È tutto estremamente surreale e, come se non bastasse, il Diavolo in persona è venuto a trovarlo. Con una sgargiante camicia hawaiana addosso e incapace di fare l’occhiolino, il Diavolo gli fa un’offerta: un oggetto da far sparire da questo mondo in cambio di un giorno di vita in più. Ovviamente, l’oggetto in questione dovrà essere scelto proprio da chi propone questo scambio. Il giovane postino, quindi, non ha altra scelta: un giorno di vita in più è una proposta davvero invitante in una situazione come la sua, per cui accetta. E così spariscono prima i telefoni, poi i film, e ancora gli orologi. Ma i gatti? Se sparissero loro, significa che anche l’amato gatto del protagonista, Cavolo, non ci sarebbe più. Ne varrebbe davvero la pena?

Kawamura Genki, con ironia e semplicità, e persino un tocco di cultura pop, invita a riflettere sul valore che diamo alla nostra vita, specie quando viene messa alle strette, senza banalizzare. Benché la narrazione risulti, per la maggior parte, scorrevole e ricca di battute, sono tanti i momenti in cui la serietà si fa spazio per lasciare il segno, con affermazioni che a primo acchito suonano quasi scontate, ma che, se analizzate con un occhio più attento, sanno colpire nel profondo.

Se i gatti scomparissero dal mondo ha il valore di un caldo abbraccio quando ci si confronta con una realtà troppo grande e complessa, che pare non essere affrontabile da soli. Una realtà, però, che Kawamura ha saputo rendere accessibile a tutti con la sua maestria: primi amori, amicizie, affetti familiari sono solo alcuni dei nodi che si sciolgono nel momento in cui il protagonista compie un viaggio dentro sé stesso e si scopre, si conosce. La chiave di tutto, quindi, è la maturazione, il prendersi le proprie responsabilità, il confrontarsi con cosa – o chi – non c’è più ma che nonostante questo ha ancora un forte impatto sul quotidiano.

Un libro che difficilmente si riesce a posare, e soprattutto da rileggere più volte, quando la vita lo chiede.

Recensione di Alessandra Bertonazzi