Akushon! – I registi di JFS: Miike Takashi

Siamo di nuovo qui per raccontarvi le opere dei registi di Akushon, una rubrica di JFS! Oggi parliamo di Miike Takashi!

Miike nasce in un’area difficile di Ōsaka, la zona di Yao, all’inizio degli anni Sessanta. La famiglia è di origine nikkei, ovvero le due generazioni che l’hanno preceduto, nonno e padre, hanno vissuto l’uno in Cina e l’altro in Corea, per poi tornare in patria. La passione di gioventù è la moto e per breve tempo Miike accarezza il sogno di poter correre professionalmente. Poi a 18 anni decide di recarsi a Yokohama, per studiare alla Film School fondata dal noto Imamura Shōhei, di cui sarà poi anche assistente alla regia. Nonostante il regista affermi di non aver frequentato a lungo i corsi della scuola, si diploma presso di essa e comincia così la sua brillante ed eccentrica carriera.

Miike Takashi, come alcuni suoi colleghi della nuova scuola del cinema giapponese, inizia la sua carriera nell’ambito del V-Cinema, ovvero con la produzione di lungometraggi in video destinati ad un pubblico casalingo e non alle sale. Esordirà sul grande schermo nel 1995 con Shinjuku Triad Society, avendo però già realizzato 12 opere per il piccolo schermo. Nella sua carriera possiamo contare più di 100 lungometraggi di grande varietà, che spaziano da adattamenti di manga fino a vere e proprie opere di genere.
Tra le tantissime pellicole realizzate possiamo citare Ichimei (2011), una storia di onore, vendetta e disgrazia che coinvolge un samurai decaduto e il destino del suo figliastro, oppure Sukiyaki western Django (2007), un eccentrico omaggio agli spaghetti western in stile Miike.
Gira inoltre Big bang Love (2006), che da centralità alla fotografia e ai suoni tramite la storia di due carcerati in un futuro sconosciuto, e As the Gods Will (2014), vincitore dell’Academy giapponese del 2015.

La peculiarità del regista è l’eccesso che conduce i fili della sua poliedrica carriera. Infatti, Miike non si è mai limitato ad un solo genere, ma ha realizzato nella sua carriera lungometraggi che tra loro sono del tutto slegati, se non per la sua capacità registica che lo vedrà emergere come uno dei principali cineasti giapponesi moderni, oltre che dei migliori registi contemporanei agli occhi, ad esempio, di Quentin Tarantino.

Potete guardare il nostro video qui! E se volete approfondire meglio temi e opere di Miike Takashi, ci vediamo mercoledì prossimo con un nuovo video! Intanto, seguiteci sui nostri canali social. A presto!

Akunin (2010)

Il film che vi presentiamo oggi è Akunin, malvagio, un giallo del 2010 tratto dall’omonimo romanzo noir dello scrittore Yoshida Shūichi, e diretto dal regista coreano, naturalizzato giapponese, Lee Sang-il. Il protagonista è il giovane Shimizu Yūichi che, abbandonato dalla madre in tenera età, ora si prende cura dei nonni che lo hanno cresciuto come se fosse suo figlio in un decadente villaggio di pescatori di Nagasaki.

Yūichi si sente solo e, in cerca di compagnia, conosce su un sito di incontri Ishibashi Yoshino, una giovane impiegata di un’agenzia assicurativa di Fukuoka. La donna capisce di poter approfittare di lui chiedendo di essere pagata per i loro incontri ma è in realtà interessata a Masuo Keigo, un ricco universitario della città.

Una sera Yoshino, infatti, nonostante si fosse organizzata per incontrarsi con Yūichi, si imbatte per caso in Keigo e, scaricato il primo, che aveva guidato per ore solo per passare del tempo con la ragazza, sale in macchina con il facoltoso studente che in realtà si dimostra essere poco interessato a lei. La mattina dopo, però, verrà ritrovato il cadavere della giovane vicino a una sperduta strada di montagna e una nuova conoscenza arrichirà la vita di Shūichi.

È sulle commoventi note della colonna sonora composta da Hisaishi Jō che si snoda il pluripremiato racconto che esplora le complesse questioni della responsabilità morale, dell’ipocrisia della condanna sociale e dei limiti della responsabilità individuale. Tra i numerosi premi che ha ricevuto ricordiamo il premio per migliore attrice al Montréal World Film Festival del 2010 e numerosi premi al Japan Academy Prize del 2011.

La pellicola non ha come fine scoprire chi ha compiuto il delitto ma come esso è stato compiuto.

Se volete sapere cosa è accaduto a Yoshino e cosa succederà agli altri personaggi vi invitiamo a guardare Akunin con l’associazione Takamori qui!

Akushon! – I Registi di JFS: Kawase Naomi parte 2

Akushon! – I registi di JFS

Anche questa settimana l’Associazione Takamori vi fa compagnia parlandovi di un regista giapponese. Questa volta continuiamo a parlarvi di Kawase Naomi.

Come vi avevamo promesso, dopo avervi introdotto alla figura di Kawase Naomi, oggi vi parliamo dei suoi film.

Hanezu no tsuki (2011): girata nella campagna di Nara tanto cara alla regista. Proprio qui, dove la storia regna sovrana mostrando le vestigia dell’antica capitale giapponese, il passato si tuffa e riemerge di continuo nel fluire della vita del protagonista, Takumi, un giovane intagliatore del legno. Nelle immagini della regista uomini e donne del passato si alternano e si sovrappongono, in un intreccio narrativamente esile, ma denso dal punto di vista grafico ed emotivo.

Futatsume no mado (2014): due ragazzi appena sedicenni si conoscono e si dovranno confrontare con eventi più grandi di loro, a partire dalla scoperta di un cadavere proprio nell’oceano, sotto il molo del villaggio, disprezzato da Kaito e amato da Kyōko. Kawase ci racconta tutto dal punto di vista dei ragazzi e senza addolcire la pillola ci mostra come, in questo ciclo, si debba crescere a prescindere da ciò che ci accade.

An (2015): Il titolo originale de “Le ricette della signora Toku” è An, il nome con cui in giapponese ci si riferisce alla marmellata di fagioli rossi azuki, farcitura tipica della pasticceria tradizionale del Sol Levante. Proprio attorno a questo ingrediente ruota la storia di Sentarō, proprietario di un piccolo negozio che sforna dei golosi dorayaki, la cui marmellata è però di qualità mediocre. Sarà l’incontro con l’anziana Toku a permettere all’attività di risollevarsi. L’amicizia ritratto nella pellicola svela la saggezza che l’anziana Toku ha accumulato nel tempo: una saggezza che le ha dato modo di scoprire la bellezza che si palesa davanti ai nostri occhi in tanti piccoli dettagli della quotidianità.

Hikari (2017): Le vicende del film riguardano entrambi i personaggi, i quali interagiranno con la società: l’uno dalla sua peculiare condizione di ipovedente; l’altra, con un’immaginazione tale che la porterà a dissociarsi dalla realtà stessa. Infatti, possiamo intuire come un altro dei punti che la regista vuole mettere in evidenza sia il ruolo dell’immaginazione e quanto essa possa o meno costituire un limite personale.

Guarda il nostro video qui!


L’Associazione Takamori dispone di un ampio database di sottotitoli italiani per film giapponesi a cura dei membri dell’associazione stessa. Vi ricordiamo che il database di tutti i sottotitoli dei nostri film sono a vostra disposizione qualora siate interessati a proiettarli all’interno delle vs manifestazioni. Oppure potete richiederci anche una nuova sottotitolazione! Basta scrivere a: info@takamori.it

 

Forget Me Not (2015)

 

Forget Me Not, 忘れないと誓ったぼくがいた
Giappone, 2015

Regia: Horie Kei

Cast: Murakami Nijiro, Hayami Akari, Nishikawa Yoshikazu

Genere: Sentimentale

Durata: 94 minuti

Wasurenai to Chikatta Boku ga Ita è un film del 2015, tratto dall’omonimo romanzo di Hirayama Mizuho, e narra la storia di Takashi (Murakami Nijiro) e Oribe Azusa (interpretata dall’idol Hayama Akari), che durante una sera d’estate si scontrano e si innamorano a prima vista.
Ma, destino vuole che Azusa sia colpita da una strana maledizione che la vede dimenticata da tutte le persone che ha incontrato nella sua vita:  nemmeno suo padre riesce a riconoscerla quando la mattina scende dalle scale per fare colazione prima di andare a scuola.
La sua iniziale resistenza a rivelare la verità a Takashi viene sconfitta dall’affetto che prova per il ragazzo, e lui, nonostante la confusione iniziale, le giura, grida a pieni polmoni che non la dimenticherà mai.
Ma più passano i giorni, le settimane, più Takashi si ritrova a dover scrivere sui muri della sua cameretta il nome di Azusa per non dimenticarlo. Video, post-it, foto di lei ormai lo sommergono, ma questo non gli impedisce di dimenticarla e rompere la promessa. Alla fine, però, verrà scoperta dallo stesso Takashi una verità più grande.
La pellicola è sommersa da questa patina di nostalgia, amore e malinconia,  che non può non far emozionare chi la guarda. L’interpretazione dei giovani attori è delicata, emotivamente carica, senza però sfociare in alcuna esagerazione.
Insomma, un film semplice ma che riesce a farci riflettere sulle relazioni, sulla memoria di relazioni passate e sul puro e innocente amore.

 

—recensione di Anna Maria Meccariello.

 

Akushon! – I registi di JFS: Kawase Naomi

Akushon! – I registi di JFS

Anche questa settimana l’Associazione Takamori vi fa compagnia parlandovi di un regista giapponese. Questa volta continuiamo a parlarvi di Kawase Naomi.

Kawase nasce a fine anni ’60 e vive la sua gioventù nella campagna nei pressi di Nara, antica capitale giapponese. La sua infanzia è segnata da profonde lacerazioni, dovute alla precoce separazione dei genitori e al rapporto odi et amo con la prozia, cui era stata affidata. La figura del padre in particolare, o meglio la sua assenza, sarà determinante nel delineare l’arco narrativo delle sue prime pellicole. La regista nelle sue opere molto spesso rinuncia al potere delle parole per dare spazio ai cinque sensi, tramite personaggi molto sfaccettati e talora inabili a utilizzarne uno. Inoltre, tramite le sue inquadrature strette, ravvicinate e spesso anguste esprime a pieno la crudezza delle storie messe in luce dal suo occhio cinematografico. Infine, il concetto principale che le sue opere spesso esprimono è quello di imparare ad accettare l’impermanenza della felicità e convivere con ciò che ci succede, poiché fa parte della nostra vita. Per scoprire di più sui lungometraggi di Kawase Naomi, ci vediamo mercoledì prossimo con la seconda parte!

 

Guarda il nostro video qui!


L’Associazione Takamori dispone di un ampio database di sottotitoli italiani per film giapponesi a cura dei membri dell’associazione stessa. Vi ricordiamo che il database di tutti i sottotitoli dei nostri film sono a vostra disposizione qualora siate interessati a proiettarli all’interno delle vs manifestazioni. Oppure potete richiederci anche una nuova sottotitolazione! Basta scrivere a: info@takamori.it