Shindō Kaneto parte 2 || Meijin Film Directors
Questa è Meijin-Film Directors, la rubrica Takamori sui registi giapponesi.
Oggi continuiamo a parlarvi di Shindō Kaneto. Continuate a seguirci per non perdere le prossime uscite!
Questa è Meijin-Film Directors, la rubrica Takamori sui registi giapponesi.
Oggi continuiamo a parlarvi di Shindō Kaneto. Continuate a seguirci per non perdere le prossime uscite!
Benritrovati! Questa è Meijin Film Directors, la rubrica Takamori sui registi giapponesi, e oggi continuiamo a parlarvi di Miike Takashi.
Il primo successo internazionale di Miike arriva nel 1999 con Audition: all’inizio il film ci viene presentato come una storia d’amore per poi sfociare in un thriller con atmosfere stranianti e una narrazione labirintica. Tratto dall’omonimo romanzo di Murakami Ryū, il regista ci conduce nei meandri della psiche umana riflettendo oltretutto sull’oggettificazione del corpo femminile.
“Ichi the killer” del 2001, uno dei pulp classici di inizio millennio, ruota attorno a due personaggi: Ichi, un ragazzo molto timido che quando si arrabbia diventa un assassino spietato, e Kakihara, uno yakuza sadomasochista mai soddisfatto. Mescolando il genere yakuza con l’azione e l’horror, Miike crea un ‘opera completamente folle e gioiosamente sanguinosa che porta lo spettatore ad essere contemporaneamente divertito e disgustato dalla violenza mostratagli.
Nello stesso anno gira, come parte di un progetto per la tv chiamato “Love Cinema”, “Visitor Q”: il ritratto di una famiglia allo sbando e di un misterioso visitatore che ripristinerà la pace all’interno della casa. Di forte ispirazione pasoliniana il film muove un’aspra critica alla disfunzionalità dei rapporti familiari e alla televisione giapponese, divenendo probabilmente l’opera più controversa di tutta la carriera del maestro.
Se volete scoprire le vite e le opere di altri registi giapponesi, continuate a seguirci! A presto!
Bentrovati! Questa è Meijin Film Directors, la rubrica Takamori sui registi giapponesi, e oggi vi parleremo di Miike Takashi.
Nasce nel 1960 a Yao, nella prefettura di Osaka; a 18 anni si iscrive alla scuola di cinema e televisione di Yokohama, fondata dal celebre regista Imamura Shōhei. In questo periodo comincia a lavorare come assistente volontario alla serie tv Black Jack e ad altre produzioni televisive, per poi nel 1987 diventare assistente alla regia proprio di Imamura.
In seguito Miike inizia la sua carriera nell’ambito del V-Cinema, ovvero nella produzione di film destinati all’home movie, per poi esordire sul grande schermo nel 1995 con “Shinjuku Triad Society”. Inaugura così la sua prolifica e variegata carriera da cineasta che lo consacrerà come uno dei registi cardine del genere splatter e uno dei più importanti autori nipponici viventi.
Se volete saperne di più su Miike Takashi e la sua filmografia, continuate a seguirci! A presto!
Benritrovati! Questa è Meijin Film Directors, la rubrica Takamori sui registi giapponesi, e oggi continuiamo a parlarvi di Ogigami Naoko.
“Yoshino’s Barber Shop” del 2004 sancisce l’esordio di Ogigami. La pellicola mostra già una certa maturità artistica, in particolare nel trattare temi caldi del macrocosmo giapponese. La storia ruota attorno ad un gruppo di bambini, abitanti di un piccolo paesino, e al nuovo arrivato Yasuke, che turberà la monotonia della comunità. La regista si confronta con la tradizione e la sua supposta autorevolezza che, in mancanza di un pensiero critico, si trasforma in omologazione.
Tre anni dopo la cineasta dirige “Megane”, un ritratto di vite immerse nella candida bellezza di un’isola del Sol Levante, fuori dal tempo e dallo spazio. Trascendendo l’approfondimento dei personaggi e una vera e propria linea narrativa, gli spettatori vengono invitati a prendere tempo per se stessi, tornando a respirare e riflettere, cercando di alleviare l’angoscia che permea la frenetica vita d’oggi.
L’ultimo film è “Close-Knit” del 2017, in cui la regista pone al centro la discriminazione di genere vista sia dagli occhi di una donna transessuale che di una bambina. Uno dei primi film a trattare la transessualità in Giappone che, alternando scene comiche a momenti più crudi, mostra una società spietata intenta a colpire silenziosamente la diversità.
Se volete scoprire le vite e le opere di altri registi giapponesi, continuate a seguirci! A presto!
Bentrovati! Questa è Akushon! La rubrica di Associazione Takamori sui registi giapponesi. Oggi vi parliamo di Tsukamoto Shinya.
Se volete approfondire meglio la filmografia di Tsukamoto Shinya continuate a seguirci per scoprire di più sulle opere menzionate nel video di oggi.
A presto!
Commenti recenti